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al testo di Francesco Rossi
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Della vicenda ne fossi stato protagonista se, i fatti dei corrotti o dei corruttori e, poi dispersi nella loro origine si riproponessero integri o, nel ruolo ordinario che la storia mi ha assegnato sarei il mormorio della loro inopportuna presenza, forse una opportunità?
Per questo mi arrogo il diritto del dubbio.
L’unica certezza sta nel precario costume dell’uomo.
Molti sentimenti si aggrovigliano: il primo vanta più ragioni dell’ultimo, l’ultimo si riconosce più sincero del primo.
All’utile a cui furono assegnati dedicano la costanza di una compiacente virtù e, vergognandosi della loro origine ostentano la crudele fermezza della morale usurpando la discrezione pure alla morte.
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