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al testo di Giovanni Abbate
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dove siamo nati non si cancella mai
una consuetudine permane su quella macchia di carta geografica: le voci non si sospendono di chiamarci come all’arrivederci il giorno di partenza.
altrove il cielo è un’erba umida le ore sono ghiacce tremanti cerchiamo da coprirci.
per accorciare la notte accendiamo le strade come diogeni canini
a giorno fatto salutiamo tutti per nome perché non conosciamo nessuno.
(da: Luminol - 2018) |
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