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Padre

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Fui nutrito, padre
da tenerezze e fragilità
- il latte dei destini incompiuti, il pane
delle vite sulle vie laterali della Storia -.

Eppure c'è in noi uno spirito che non si arrende
una matrice che non arretra
ma carsica bagna le viscere
e sfiora
la luce segreta delle trombe
che dal cielo gli asfalti frastuona
e le vite degli adulti
fino al pianto.

Quali parole ci sono mancate?
Quali silenzi ci sono sfuggiti?

Ora che l'assenza risuona gli echi
dei morti, tu, padre, non muori
nel sangue che trascende il ricordo
ma in me nello specchio ti ritrovo
ccon il rimpianto dei sogni perduti.

 Gil - 24/03/2024 12:00:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Laura, Livia: Grazie di cuore.

Un caro saluto

 Livia - 23/03/2024 21:37:00 [ leggi altri commenti di Livia » ]

Bellissima.

 Laura Turra - 21/03/2024 09:01:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Poesia intensa di memoria. Per tutti c’è quella "matrice" originaria "che non arretra / ma carsica bagna le viscere", ciò che ci lega -con parole o silenzi- a chi continua a generarci.
Grazie Gil, sempre.

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