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al testo di Ivan Pozzoni
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Potrei vivere senza abbattere i muri retorici di carriera, donne, e denari, senza accomodare corone di chiodi sulle mie chiome cianotiche, nella loro solitudine, nella loro inutilità.
Potrei vivere senza terrore i vuoti attoniti nei volti anonimi dei miei consimili, senza accatastare cuori da accendere nelle tormentate tormente dei nostri inverni.
Potrei vivere nella serenità insistente, incolore delle gite al mare, senza scottarmi mani, lingua neuroni nell’abbracciar calici amari.
Fiammiferaio beffardo, ardere è mio onere nelle notti buie, stellate dei vostri sonni; incendiarvi, assassinarvi col contagio indomito della follia massimo orrore, mio, massimo, crimine.
[Memorie del sogno, 2008] |
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