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al testo di Ivan Pozzoni
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Quando tra cent'anni sarò morto non vorrei trascorrere millenni indolenti in confezioni di zinco, angosciato in eterno, di non riuscire a dormir comodo, annoiato, senza dolci compagnie, dentro casse ad una piazza.
Non desidera bruciare in forni comunali né a benzina, inquina!, né a metano chi -come me- ha una pelle tanto delicata; non sarebbe spettacolo molto dignitoso un cadavere unto di crema abbronzante.
Non buttatemi nel Lambro ché, nemmen ora, schizzinoso, m'aggrada di nuotare tra rottami, lavatrici, profilattici bucati, e pesci ratto.
Non lanciatemi su Marte: anche da morto, vorrei continuare a dare fastidio con enorme gioia e senza rimorsi a nostra madre terra, ed ai suoi figliastri.
Che fare, vacca malora, di una salma senza fissa dimora?
Distillatemi, invero, e aggrappati alla vita, bevetevi un bicchiere (di grappa) alla mia salute, o, se preferite, alla mia faccia!
[Underground, 2007] |
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