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al testo di Ivan Pozzoni
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La nostra cultura, molto occidentale, racconta che cattivi, violenti, bestemmiatori, cinici, egoisti, e così via, continueranno a bruciare in eterno, ancora e ancora, tra urla, dolori lacrime e sangue, assenti dalla misericordia divina.
Paura?
Nel mio inferno, personale, simile a molti altri inferni di molti altri quotidiani, chiuso in poche stanze, volano vasi regnano morbose indifferenze, e dichiarazioni d'amore intinte nel veleno sono scagliate a casaccio da un Cupido in camicia di forza; angosce, chiuse, ermeticamente, su un balcone, bussano, con sguardo truce, insanguinandosi mani e ginocchia su vetri rotti da movimenti tellurici d'odio inaudito.
Piante morte abortite dai semi gelidi dell'albero del dolore adornano tavoli senza sedie, con coltelli, senza lame dimenticate nel bersaglio facile di qualche schiena; e in una gabbia della cucina canarini grigi, senza teste, cinguettano insulti, bestemmie, e inganni.
Fuori, piove.
Paura, adesso?
[Underground, 2007] |
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