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LA LEPRE

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LA LEPRE

 

Saltando tra le ruote in corsa
è salva la lepre che già fugge
col tuo grido di ghiaccio alla campagna, nella sera.

                      In controcanto canti:
                     

                      “Ho visto di rosso vestita
                      in strada ghignare la morte:
                      s’è sciolta in mano la neve,
                      è vano sogno l’amore,
                      a tutti è comune una sorte”.

Non ti ascolto e per i campi seguo e calco
il grido metamorfosato nella terra.

                      In controcanto canto:
                     

                      “Ho visto una timida lepre
                      in strada beffare la morte:
                      sulla mia mano scende la neve,
                      è vano sogno vedere
                      che a tutti è comune una sorte”.


E solo per i campi vago
nel lieto divenire della sera.

…Chissà se mi guarda la lepre?

 


 Franca Alaimo - 10/02/2011 23:07:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Canto e controcanto: il dolore della morte, la gioia della vita.
Un evento identico: due punti di vista. ma canto e controcanto sono, tuttavia, due testi poetici.

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