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Nanni Balestrini e il Sannixismo

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*NANNI BALESTRINI E IL SANNIXISMO

Approfitto dell’occasione della scomparsa di Nanni Balestrini, per fare un veloce parallelo tra l’esponente della Neoavanguardia e il Movimento sannixista di cui faccio parte.

Più che un paragone tra gli esisti di Balestrini e gli esiti nostri, voglio spostare l’attenzione sull’intento. Esistono nella letteratura italiana, dalla Scuola siciliana a oggi, gli irregolari, i non classificati, gli sconosciuti nei licei, gli anti accademici. Solo gli specialisti oggi conoscono poeti e scrittori come Cecco d’Ascoli o Teofilo Folengo, per dirne due. Eppure è difficile definire questi signori come “minori”. Cecco d’Ascoli, amico di Dante, ha scritto quella che Gianfranco Contini ha definito “anti Divina Commedia” un corposo poema in terzine, l’Acerba (o la Cerva) che dal punto di vista delle idee non doveva essere di tanto inferiore al noto poema dantesco visto che questo signore è stato messo al rogo per le sue posizioni. Così il Folengo, autore di un altro sterminato poema in esametri latini, ma in un latino maccheronico che si faceva beffe del latino di moda ai suoi tempi.

Al di là dei risultati, gli irregolari avevano un comune nemico: la vulgata, o quello che oggi più impropriamente viene definito come “pensiero dominante”. L’attacco di questi signori quasi ignoti (io ne ho citato due di famosi) non era tanto rivolto a una forma esteriore, ma a un modo di pensare. E anche e soprattutto l’essere irriverenti e “poco seri”, non era da questi signori inteso come semplice sfottò o indice di una scarsa voglia di impegnarsi, ma era una precisa strategia applicata spesso fino alle sue più drastiche conseguenze.
Questi autori, gli irregolari, hanno creduto nell’esistenza di altre vie e le hanno cercate fino ad inventarsele di sana piana; e le hanno perseguite fino all’esclusione dalle pubbliche scuole, esclusione dal successo, e oltre, fino, in qualche caso, al rogo in piazza.

Nanni Balestrini era un irregolare, uno che credeva e agiva contro le abitudini istituzionali, soprattutto quelle del pensiero. Il Sannixismo è altra cosa, come concetto, rispetto alla Neoavanguardia, a cominciare dal non avere un intento politico e averne invece uno, e ben definito, sul piano artistico. Oggi il Sannixismo è portato avanti da persone che hanno una solida preparazione letteraria e filosofica alle spalle, e quindi le loro “poesie sceme”, i loro interventi, i loro scritti, al di là dell’effettivo valore letterario (che è un concetto discutibile e che noi affidiamo ai tempi che verranno del chi vivrà vedrà) si fa carico della tradizione goliardica italiana (forse non quella di Cecco, ma quella del Teofilo, e del Tassoni e anche perché no, di Balestrini) e cerca come può di portarla avanti.


*Per gent.le concessione dell'Autore


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