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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.


Bertold Brecht
Berlino, 1932

 Maria musik - 30/05/2008 [ leggi altri commenti di Maria musik » ]

Basilio ha postato un articolo che contiene la seguente citazione:
Vorrei ricordare le parole del pastore Martin Niemoeller della Chiesa confessante sotto Hitler:
«Quando le SS sono venute ad arrestare i sindacalisti, non ho protestato perché non ero un sindacalista. Quando sono venute ad arrestare i Rom, non ho protestato perché non ero un Rom. Quando sono venute ad arrestare gli Ebrei non ho protestato perché non ero un Ebreo. Quando, alla fine, sono venute ad arrestare me, non c’era più nessuno a protestare».

A quanto pare tutti siamo afflitti dallo stesso male: finchè il male non tocca la nostra persona o quella dei nostri cari, la paura ci "taglia la lingua".
Forse, è veramente venuto il momento di alzare la voce.
Alcuni risponderanno "... e come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore?". Credo sia il giorno giusto per riprendere in mano le cetre, visto che noi non imbracciamo altre armi.

 Loredana Savelli - 30/05/2008 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Mi permetto di scrivere tutto il testo della poesia di Quasimodo "Alle fronde dei salici", che hai citato. E’ una della poche poesie che ricordo a memoria e, come giustamente fai notare, può essere rovesciata, alla luce dell’attuale clima sociale e politico (secondo la mia opinione):

"E come potevamo noi cantare
col piede straniero sopra il cuore
tra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio
al lamento d’agnello dei fanciulli
all’urlo nero della madre
che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo.
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese.

Oscillavano lievi al triste vento.

Salvatore Quasimodo

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