Scrivi un commento
al testo di Loredana Savelli
socraticamente
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Tante piccole ignoranze conducono a una grande conoscenza: sapere di non sapere.
|
Franco Fabiano
- 26/01/2011 09:00:00
[ leggi altri commenti di Franco Fabiano » ]
Cara Loredana, le piccole ignoranze sono diffusissime, nonostante la sufficienza che si respira in molteplici aspetti della vita sociale. Personalmente ritengo assai profetiche le parole di Socrate: un’espressione saggia da riconsiderare in questa società di dottori del nulla. Un bel pensiero che hai sviluppato con nuovi spunti di riflessione, per coloro che desiderano ancora meditare. Brava. Saluti. Franco Fabiano
|
Giuseppe Terracciano
- 26/01/2011 08:21:00
[ leggi altri commenti di Giuseppe Terracciano » ]
Cara Loredana, mi piace questidea di più persone che ammettono la propria "ignoranza", accomunate nella ricerca di una possibile crescita; la voglia di sperimentare, di mettersi in gioco; di non avere né "maestri" né strade precostituite. E bello per questo! Splendida la soluzione finale: sapere di non sapere. Un abbraccio. Giuseppe
|
|
|