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Rabdomante

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Nascosta

ho messo il piede fuori dal mondo rovesciandomi

come una contorta zattera di meraviglia

ma la voce era una smorfia che faceva capriole

e orfana ho incontrato la tua schiena.


Tu hai lottato,

invadendo ogni memoria e cellula di carne

riducendomi a orgasmo da letti veloci

e sei cresciuto come cancrena

ed io son così nuda e pesta.


Nel tuo disordine 

mi son lasciata sconsacrare

mi han gettato un panno nero sulle braccia

urlando al ventre vuoto disgrazie e malanni

affinché imparassi ad obbedire ad ogni resa.


E ora ti graffio di liberarmi

da ogni misura che accartoccia questo limbo

mi gridano: estinguiti

lasciati intrecciare come le altre

e posati inarcando le gambe.


Ma tu mi dicevi

che a stendersi su di me si fà fatica

come lavarsi con acqua contaminata

come tingersi le mani di troppo viola

come immolarsi per una preda  già vinta.


Nessuno, 

nemmeno gli uccelli sui sassi si lasceranno carezzare

in fondo le strade diverranno cieche

mutilate dalle radiazioni del disamore

mentre tutt'intorno si continuerà a benesistere.


Rientrerò con occhi bassi

nel mio armadio come in una bara

tagliando il legno con le mani nude

per farne bacchette da radbomante

e nell'acqua di un pantano,  rinascerò matrigna.

 monica martinelli - 19/03/2011 23:07:00 [ leggi altri commenti di monica martinelli » ]

Trovo questa tua poesia molto intensa e passionale ma anche fortemente drammatica, è descrittiva e immaginifica. Complimenti!
ciao
Monica

 Giorgio Mancinelli - 19/03/2011 17:40:00 [ leggi altri commenti di Giorgio Mancinelli » ]

Grande Meth, sei straordinaria!

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