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Noi non ci bagneremo

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Noi non ci bagneremo sulle spiagge
a mietere andremo noi
e il sole ci cuocerà
come la crosta del pane.
Abbiamo il collo duro, la faccia
di terra abbiamo e le braccia
di legna secca colore di mattoni.
Abbiamo i tozzi da mangiare
insaccati nelle maniche
delle giubbe ad armacollo.
Dormiamo sulle aie
attaccati alle cavezze dei muli.
Non sente la nostra carne
il moscerino che solletica
e succhia il nostro sangue.
Ognuno ha le ossa torte
non sogna di salire sulle donne
che dormono fresche nelle vesti corte.



(tratta da "Margherite e rosolacci", in Poeti italiani 1945-95 a cura di Maurizio Cucchi e Stefano Giovanardi, i Meridiani Mondadori, 1996, pag. 249)

 Andrea Piccinelli - 05/09/2011 22:22:00 [ leggi altri commenti di Andrea Piccinelli » ]

Un uomo eternamente schierato dalla parte dei poveri contadini lucani sfruttati e dimenticati dalle autorità governative della nascente Repubblica Italiana. L’intonazione di questa poesia è amaro e rassegnato, ma non tramonta mai l’immedesimazione di Scotellaro con gli umili al fianco dei quali lottò per il miglioramento delle loro misere condizioni di vita. Grazie per la proposta, molto apprezzata!

 Giuseppe Terracciano - 28/01/2011 07:15:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Terracciano » ]

Carina! Condivido il commento di Leopoldo. Non mi convince molto il "non sogna di salire sulle donne che dormono fresche nelle vesti corte". Brava Loredana!

 leopoldo attolico - 27/01/2011 19:00:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Scabra ed essenziale avrebbe forse pensato Montale - autocitandosi - di questa poesia centrata su un destino di sudore e di rinuncia ; e insieme di accettazione .
Brava Loredana per la proposta !

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