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ci ch’io chiamo poesia

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Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.

 Luciana Riommi Baldaccini - 27/06/2011 20:50:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Nella mia percezione queste parole riecheggiano il "non so" di Wislawa Szymborska, nel senso che è "vergine" lo sguardo di chi sa di non sapere, sa che non esiste la verità delle cose, che il reale è filtrato sempre dal linguaggio e dunque per fare poesia occorre liberarsi degli schemi di percezione e di pensiero che imbrigliano e determinano non tanto "cosa" ma "come" vediamo. Credo in sostanza che non sia frutto di un’innocenza originaria – è difficile che un bambino faccia poesia – bensì di un’innocenza o una verginità faticosamente conquistata.

 Franco Fabiano - 01/11/2010 07:41:00 [ leggi altri commenti di Franco Fabiano » ]

L’aforisma presentato è molto bello, poichè esprime in modo inequivocabile il vero significato della parola "Poesia" circa il suo sguardo puro, incontaminato, sul mondo e sugli individui che lo popolano. In definitiva, secondo me, è la definizione più appropriata per trattare di questa nobile arte.

 leopoldo attolico - 18/05/2010 18:58:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

E’ probabile che questo sguardo "vergine" sia riconducibile a quello di un ragazzo , vissuto nel segno della meraviglia adolescente e nello stesso tempo adulta e consapevole . Un dono che è di pochi . Ma poesia è questo , soprattutto questo .

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