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al testo di Sara Ferraglia
Madre che stai
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Madre che stai immensamente immobile avresti mai immaginato di divenir statua di carne quando mi rincorrevi nel cortile ed io mi nascondevo dietro il mobile di formica rossa e compensato e mi gridavi “di te non so che farne”? Ecco che cosa fai di me in questo aprile.
In questa primavera che fiorisce ovunque tranne che nella mente tua tu, bocciòlo all’incontrario, stai rinnegando la linfa che mi hai dato Gemma che si rinchiude dunque e lascia fuori dalla vita sua ciò che non è più necessario. Dimmelo madre, l’avresti immaginato?
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