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al testo di Marina Pacifici
I nostri giorni
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Rondini al vespro a sfiorare tenebre e solitudini in volo su acque opaline a fendere il destino aspro in sogni di cenere.
L’ultimo sole d’un bacio nella malinconia d’evanescenti sere.
Turbine di petali, parole in sussurro fra pagine in bianco e nero l’aquilone all’orizzonte dei nostri giorni rapito dallo sguardo del cielo azzurro.
Si va ognuno per il suo inquieto ed ombroso sentiero di disincanto.
Si sfoglia il glicine del tempo ramingo sospirando improbabili ritorni.
Fermati, abbracciami, cogli l’inesorabile fluire del Tempo.
Stringimi a Te. Amami. Restami accanto.
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