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Scrivi un commento al testo di Marina Pacifici
Nell’illusione di averti ancora accanto

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Mi coglie l’alba
nel dedalo ombroso dei ricordi.
Dal manto del dormiveglia
incede a cauti passi l’aurora vermiglia.

E Tu, padre mio
per mano mi conduci
all’ombra dei filari d’ippocastani
nella carezza dei tuoi occhi infinitamente cari.

Pioggia d’oro sul tappeto scarlatto di foglie d’autunno,
la selva soave del nostro abbraccio.
Il riverbero del tuo viso
nelle azzurre fonti del Clitunno.

Alla fine dell’ esule mio andare ti ritrovo
nel bacio del sole
presso le mura del francescano convento di San Martino.

M’illumino del giorno del tuo sguardo,
torno a respirare
dello spensierato sorriso bambino
nel soave palpito di tenerezza d’averti vicino.

Dilegua al giorno l’onirico incanto.
Mai i tuoi passi
ed Il sorriso tuo faranno da me ritorno.

In lacrime di rugiada
si scioglie il mio pianto.

Al vento dei sereni umbri poggi
affido il mio elegiaco canto,
il riverbero d’emozione di Te
nell’illusione d’averti ancora accanto.


Alla memoria di mio padre Emilio.

 Meth Sambiase - 17/08/2011 21:47:00 [ leggi altri commenti di Meth Sambiase » ]

ecco, faccio ancora fatica a commentare le poesie dedicate al padre, anch’io ho un dolore ancora infetto. Ma volevo almeno lasciarti un saluto e scriverti che mi hai commossa.

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