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al testo di Adielle
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Da una strana distanza osserviamo le foglie cadere a misura di un'idea confusa di destinazione. Che passino le stagioni è forse il nostro tempo migliore anche se per lasciarle andare occorre restare immobili, un poco. Altrimenti il desiderio recondito d'inseguirle veloci ci condurrebbe a maturare un tremendo anticipo sulla nostra fine.
Dalla finestra guardiamo le stelle brillare per abituarci ad avere origini lontane e distinte contratto d'indicibile bellezza latente. Eppure le parole trovano sempre un modo di dire l'orizzonte delle cose. Il silenzio che appare a volte può sembrare una maledizione se non serve a conservare un'ombra di luce nel buio, remota.
Ma è nel silenzio ignaro di destinazione che si compie il miracolo della vita dal nulla. Un senso impreciso di Dio che costringe alla tentazione di crederci anime immortali e passeggere di un flusso d'energia che non smette mai di scorrere tanto da poter concedere tutto il tempo che serve.
Per esistere per sempre.
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