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al testo di Gil
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Lei quando scrive scava dentro e non risparmia le unghie per grattare la terra dalle anime o ferire; lei non ha paura di cedere la carne alla passione o di guardare il mondo dagli orifizi di un corpo in subbuglio - quanta fame corrode le ossa al riparo della luce. Lei ama l'anarchia dell'utero e tra i seni il soffio potente della sua libertà oltre il recinto d'ogni pregiudizio che non sia disposto a perdonare come uno sposo tradito le infedeltà della vita. |
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