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al testo di Gil
Colori
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Gli operai lavorano e qualcuno chiama Nicola, battono sopra i ponteggi i carpentieri ed i ferraioli che sanno il mestiere.
Dalla casa di fronte i vetri aperti sull’inverno osservano la luce di un cielo già stanco che sembra volersi involare più in fretta che al tramonto.
Di lontano i rumori delle strade traversano distanze di asfalto e di voci, qualcuno con passo veloce entra in un bar.
Girano incessanti le pale del tempo e sfarinano le ore del giorno fugaci passaggi di vita.
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Laura Turra
- 10/02/2021 06:36:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
E curioso questo titolo per una poesia che non citi al suo interno neppure un colore. Qui, come in una sinestesia, lautore dà voce e suono ai colori della vita quotidiana, quella che lui ama osservare nel passare delle ore del giorno, nel trascorrere del tempo che "sfarina" la vita come granaglie. Sai, Gil, quando racconti questi stralci di esistenze normali, non descrivi, ma "introscrivi", tocchi corde, lasci segni. Ti abbraccio
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