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al testo di Gil
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Amo i folli che scrivono parole sempre convinti di far poesia o di far letteratura coi propri diari se amari i loro giorni su fingono felici o fingono una vita di delizie e amori. Li amo questi folli innamorati di ogni bellezza e nella bruttezza vi scorgomo ombre di un altro cielo - memoriale di un costato trafitto - che ogni vita custodisce in sé nel seno della sua autenticità. Amo i folli che non temono se non le ombre di un'ottusa ignoranza perché loro stessi sanno di non sapere ma non temono di fiorire nel giardino dei poeti o concedersi alle voci di dentro scacciandone alcune come mosche ad altre prestare orecchi e voce anche se di una parola incolta o priva di una degna architettura. Amo i folli, angeli di dolore e di un'altra verità. Amo i folli perché sanno leggere dentro di me e m'insegnano lo stesso alfabeto. |
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