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al testo di Vlad
rain
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è sempre violento il gusto, il piacere di - non so cosa, da dove parte poi, lasciami stare-
uomo, ho mani screpolate nel far girare la giostra. odore di viole e nespole.
ah! i giostrai che rendono meraviglioso e nuovo ogni volta il tempo
spacciatore e ladro. e vola, joanna vola sulle carni dilaniate inghiottite
nel torbido riflusso delle miserie umane. la città è colma stanotte
come birilli che bramano al vano vuoto, guardate e tacete nell'ultimo momento che mai tanta luce conobbe
il giorno. come sono tristi gli occhi
tra le gambe. e i tuoi piedi freddi in una mera foschia lasciano accenni amando nella carne i suoi segni.
e vola joanna vola, tra corolle lontane e viole. quando la luce prova a consumarsi nel suo specchio.
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