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dieci.

Imparammo ad essere ladri.

Impariamo ad essere ipocriti.

Impareremo  ad essere uomini.

 

 

Venti.

E il vento si frantuma

graffiando  cieli,

Con le unghie degli occhi.

 

Il sole ti fiorisce dentro.

 

Trenta

Un colpo di tosse

Del vento, tanto volemmo dire

 

Che non  dicemmo

 

 

quaranta

La mente  starnutisce pensieri .

E nel letto della parola,

Si infila sotto le coperte.

 

Sono carcerati nei suoi occhi

Tutti i verbi di uno sguardo.

 

 

 

Cinquanta.

 

Se  non è ben chiuso

Il battente dei rimpianti,

 

c’ è un giovane che viaggia

a ritroso. con i suoi capelli bianchi.

 

Sessanta.

 

Si asciugano  i colori sul viso,

e  primavere d’autunno

 

nelle stanze di un sorriso.

 

Settanta

Toglierci  dalla bocca  anche l’inchiostro,

decidete ora voi quando.

è giusto che abbondi di  silenzio

 

ogni  parola del pianto.

 

(Stop)

 

***

  Cristina Bizzarri - 03/06/2014 07:48:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Poesia che graffia, non può non graffiare. Molto bella.

 Lorenzo Mullon - 02/06/2014 15:02:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bello questo stop, un martellata alla baracca delle illusioni

magari ne sgorga qualcosa

 Loredana Savelli - 02/06/2014 12:28:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Assai originale.

 Franca Alaimo - 02/06/2014 00:30:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

C’è rabbia dentro questi versi, un’inclinazione mentale al maledettismo. Sono poesie che piacciono per quella sferzata impressa al linguaggio ed all’immagine che li rendono inusuali.

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