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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 18/08/2014 12:00:00
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La fatica del verso - Intimi congegni - inediti

di Gianni Occhiochiuso

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La fatica del verso

 

La fatica del verso

è un’onda che frange

e sparge

pulviscolo marino

folate salmastre

e sparse.

 

Talora

un raggio solare

la trafigge

da parte a parte

generando iridescenze.

 

Spesso

implode in risacca

e rirompe al largo

mescolandosi

tra le code spumose

dei barconi.

 

Tuttavia

sempre si placa

s’acquieta

e lascia udire

il secco schiocco del remo

menato dal maldestro vogatore

che, invano

tenta di salpare.

 

 

 

Intimi congegni

 

Intimi congegni

ci serrano il cuore

come gramigna sui tombini.

 

Ritegni

contegni

svelati da un sapore

dispersi da un odore

paure di bambini

d’incanto palesate.

 

Cerchi sull’acqua inversi

bagliore di riflessi

implosi

come piccoli marosi.

 

Sibilanti voli di rondoni

tra i tetti dei cortili

abbozzi di aquiloni

chimere con i fili

baluardi trasformati

in sorte  di palloni frenati.

 

Sulle labbra

una crosta di mostarda

negli occhi un’ebbra

febbricola gagliarda.

 

Poi,  le urla, ferite d’inclemenza

che riempiono la stanza

quella buona, quella col Presepe

che lasciano negli occhi i segni  come crepe.

 

Reticoli ferrosi

serrati in grovigli di fumaria

presidii  ai nostri animi chiassosi

ormai, inascoltati, come un’eco solitaria.

 


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