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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 04/07/2016 12:00:00
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Il primo dio - Ai poeti

di Emanuel Carnevali

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CASTELLI SULLA TERRA

 

I

 

L’oscenità è un corpo malato che si mostra.
La purezza è un bel corpo che si mostra
in certe occasioni e senza saperlo.
L’oscenità è una strega stanca
che conta le sue tresche amorose.
La purezza non tiene i conti:
si dà generosamente.
L’oscenità è sudiciume su una faccia
che altrimenti sarebbe bella.
La purezza è una faccia nuda che non si vergogna.

 

II

 

Il terremoto ha dita piccole;
Lo puoi capire
dalla caduta di minuscoli pezzi di intonaco.

 

III

 

Le città diventano sempre più grandi –
nulla le può fermare.
È scritto nei libri degli dei terribili
che siedono alti sulle città e la campagna
ma non possono vedere,
che lavorano con mani cieche,
che non immaginano nemmeno
di cosa ha bisogno l’anima dell’uomo.

 

IV

 

Le stelle, sono forse i semi di certi fiori,
e i fiori quando fioriranno?
La terra è come un’arancia,
e chi la mangerà?
Il mare continua a borbottare
chi dirà che ne ha il diritto?

 

V

 

Il vento è uno stallone
selvaggio e splendido.
Il vento è un cavaliere
che cavalca sul dorso di una nuvola.
Il vento è uno sciocco
a far l’amore con gli alberi infedeli
che non lo ricambiano,
perché lui vorrebbe piegarli mentre loro
stendono le braccia al cielo.

 

VI

 

Ho imparato a non temere la morte,
io che muoio una volta al giorno.
Ho imparato a farmi beffe della vita,
io che vivo così poco.
Ho imparato a non provare amore
il mio cuore di legno mi ha aiutato.

 

[ Da Il Primo Dio, a cura di Maria Pia Carnevali, Adelphi Edizioni ]

 

 

 

*

 

QUASI UN DIO
 

Sto morendo alla mercé di questo caldo
ma potrebbe esser peggio.
 
Amo mia moglie
ma dovrei amarla di più
 
Amo la mia ragazza ma il suo amore dovrebbe essere più universale.
Soltanto una parola la descrive ma non so quale sia.

Tutto è più breve di qualcos'altro:
tutto è più uguale a Dio di qualcos'altro.
 
C'è competizione nel caos,
una cosa molto stupida.

Sono dubbioso come un ramo di salice
che curvo ammicca all'acqua.
 
Ammiro il diavolo perché lascia le cose incompiute.
Ammiro Dio perché tutte le completa.
 
 
(Ottobre-Dicembre 1931)
 
*
 

ALMOST A GOD

I am dying under this heat
but there may be worse.

I love my wife
but I should love her more.

I love my sweetheart but her love should be more universal.
One word describes her but I do not know which word.

All shorter than something else:
All is more God-like than something else.

There is competition in the chaos,
which is very foolish.

I am in doubt as a bent willow branch
nodding to the water.

I admire the devil for he leaves things unfinished.
I admire God for he finishes everything.

 

 

[ Da Ai poeti, cura e traduzione di Elio Grasso,  Via del Vento Edizioni ]

 

 


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