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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 29/08/2016 12:00:00
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Les nuages, la nuit

di Michel Houellebecq

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Venues du fond de mon oeil moite,

Les images glissaient sans cesse

Et l'ouverture était étroite,

La couverture était épaisse.

 

Il aurait fallu que je voie

Mon avenir différemment,

Cela fait deux ans que je bois

Et je suis un bien piètre amant.

 

Ainsi il faut passer la nuit

En attendant que la mort lente,

Qui avance seule et sans bruit,

Retrouve nos yeux et les sente;

 

Quand la mort appuie sur vos yeux

Comme un cadavre sur la planche,

Il est temps de chercher les dieux

Disséminés. Le corps s'épenche.

 

 

Le nubi, la notte

 

Venute dal fondo del mio occhio umido,

le immagini scorrevano senza posa

e l'apertura era stretta,

la coperta era spessa.

 

Avrei dovuto vedere

il mio futuro in maniera diversa,

sono due anni che bevo

e sono un amante assai scadente.

 

Così bisogna passare la notte

attendendo che la morte lenta,

ritrovi i nostri occhi e li senta;

 

quando la morte grava sui vostri occhi

come un cadavere sul tavolo anatomico,

è ora di cercare gli dèi

sparsi. Il corpo si sfoga.

 

 

[ Da La vita è rara (tutte le poesie) Vol. II, traduzioni di Fabrizio Ascari e Anna Maria Lorusso, Bompiani  ]

 

 


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