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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 20/12/2010 12:00:00
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Premessa (inedito)

di Enrico Diciotti (Biografia/notizie)

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Nell’arco della loggia. Rannicchiata
sulla spalletta. Sola.
La fronte reclina, il mento
stretto tra le ginocchia.
Immobile. Il mattino non rinnova
la luce cupa dei suoi
capelli; non c’è vento che li scuota.
Gli occhi, una pietra nera.
Le mani d’osso nel bagno di una luna

invisibile. – Dentro l’arco
roggio di cotto. Sospesa
sul pozzo orizzontale della notte.
– Gli occhi, una pietra nera;
le mani d’osso; il mento
stretto tra le ginocchia. – Rannicchiata.
Nell’uovo prosciugato dell’attesa.

– Non mi puoi riconoscere e
mi attendi. Il desiderio
non spento, ma quale
una fiamma bloccata dentro il gelo
di un istante. Il sangue
giovane, ma immoto nelle vene
come polvere asciutta. Eppure

attendi. – Lo so,
perché simile è la mia
attesa: un’ombra ferma nella cangiante
luce del divenire. – E
ti cerco, depongo
il mio dono di amante
davanti al guscio d’aria del tuo corpo.
Guardami – e non puoi
guardarmi. Dimmi una parola – e non
puoi liberare la tua bocca
dal laccio oscuro che la stringe.

Sempre. Un’ombra
tenue nel giorno, un levore
d’albedine se annotta.
Un incavo nell’aria, sordo,
un fermo groppo di silenzio dove
la mia voce si annienta.

[marzo 1988]

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