Vivo a Torino, mia carissima città natale. Ricordo che, piccolissima, sotto i bombardamenti, giravo per la cantina a elemosinare i “bombi” (caramelle). In seguito con la mamma siamo sfollati temporaneamente a Pombia nel novarese, dove ho frequentato la prima elementare. Si accavallano i ricordi: in particolare quello della mia fuga dalla scuola quando, dopo una bacchettata della maestra sulle mani perché non smettevo di ridere dietro a un bambino che non capiva il pallottoliere, sono stata messa fuori dalla porta; allora me ne sono andata per il paese e son salita verso un castello diroccato e misterioso che da tempo mi attirava. Non racconto il resto, quando la maestra con tutta la scolaresca al seguito, mi ha ritrovata!
Dopo aver lavorato alcuni anni a Torino come impiegata, mi sono trasferita a Saluzzo dove ho svolto attività di assistente sociale. Sono stati anni molto ricchi di conoscenze ed amicizie. Cessato il lavoro, ho dato una mano a mia sorella che gestiva alcune cooperative.
Circa la poesia, da giovane facevo filastrocche che poi cantavamo sull’aria di motivi in voga. In seguito, durante l’età adulta e di lavoro, tutto tacque. Solo verso i 77 anni ho sentito l’impulso a scrivere poesie e racconti. Alcuni sono stati raccolti, insieme agli scritti di mia sorella, in cinque ebook (Fiori di brughiera, Pennellate di vita, Il grido del silenzio, Quadri senza cornice, Come volo di farfalla).
Forse è vero ciò che ho sentito dire, che con l’avanzare degli anni aumenta la creatività! E ne ringrazio la Provvidenza perché ciò mi è causa di grande gioia!