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Pubblicato il 22/12/2018 14:04:31
L'uomo con la bombetta lascia cadere un mozzicone sul marmo del portico prima di confondersi tra i semafori e la folla, un barbone lo raccoglie ancora acceso e si tira le ultime boccate beccandosi anche un po' di filtro. Una prostituta batte i tacchi sotto la gonna corta, un'auto rallenta, un tizio fischia e riparte col rosso; per poco non avviene un incidente: pare esista un solo buco del culo.
Il ficca-vecchie sorride alla finestra, indossa solo un pigiama rosso di lanella malandata e pensa di saperla lunga, lu-u-unga; una volta l'hanno visto piangere e svenire, un'altra volta pare sia scappato a gambe levate da certi tizi...ma quella è un'altra storia. Per il momento il ficca-vecchie resta alla finestra mentre la sua ultima fiamma (cinquantenne abbondante con seni e chiappe flosce e l'alito di cammello) finisce di rivestirsi in anticamera cantando una canzoncina sconcia tra i denti.
La puttana passeggia ancora vicino ai portici, la signora del sesto piano piange suo figlio morto di sifilide; pare esista una vera e propria epidemia di sifilide e, pare, sia dovuta a quella storia delle fellatio non protette...ci sono dei posti in cui ti prendono del sangue e della saliva e ti dicono se hai qualcuna di quelle malattie veneree così demode' e se sei sano ti lasciano andare con delle raccomandazioni, se non lo sei ti asportano il sesso con delle cesoie sterili. -L'igiene è importante in certe situazioni!...- , sbotta il vecchietto al bar; il barista bofonchia delle bestemmie tra i denti, passa una spugna sul banco e si gira a servire il caffè al Filosofo. Il Filosofo pensa di saperla lunga, lu-u-u-unga: per tutti è così da quando, per soddisfare il proprio ego e sopperire alla mancanza di un vero impiego, fondò un'associazione giovanile di piccoli Filosofi dell'esistere. Da allora vive di rendita deviando fondi, ma questa è un'altra storia...pare che anche il Filosofo sia stato visto parcheggiare in doppia fila...ad ogni modo, Egli, resta in silenzio, paga il barista e se ne va. Il silenzio di certe persone è eloquente, quello di altre è soltanto arrogante. Il pescivendolo sorride nel piccolo antro della sua bottega, gl'affari sono andati bene quest'anno anche se una fetta spetta all'ispettore della sanità (tutta una musica sbagliata) , potrà permettersi una o due scopate d'alto bordo per capodanno. Il ficca-vecchie ora è sceso in strada, la pelata gli sbrilluccica nell'aria fredda come un piccolo diamante dono d'amore disperato in tempi tardi. L'unica cosa che confonde gli uomini tra loro è una piccola lacrima scesa in luoghi nascosti lontano dallo spettacolare danzare di bacini freddi in lenzuola calde, scesa e subito scordata. La puttana è sparita a bordo d'una familiare, il tizio che la guida è sulla quarantina, anonimo e un po' agitato; lei verrà ritrovata più tardi tra i cespugli di rosa canina di un parco di periferia, le mani mozzate, un seno morsicato a sangue e tracce di cloroformio nel sangue.
L'assassino è a casa, guarda sua moglie, bacia suo figlio e, stappando uno spumante escalma: -buon Natale!-. E non è che la vita sia poi così orribile, è solo che bisogna allontanare tutto ciò che ci accumuna e nasconderlo ben bene sotto al cuscino o in fondo ad una risata.
L'epilogo è presto fatto: il ficca-vecchie fa il mantenuto oramai da un annetto intessendo storielle qua e la, la puttana lascia tre figli (la quarta non conta perché nata in un secchio a bordo nave) e il Filosofo, beh, Egli sogna ancora di conoscere se stesso. In quanto al pescivendolo e al barista, bisogna sempre ricordarsi che natale è alle porte, il barbone dormirà sereno nei suoi portici addobbati a triste festività e l'uomo con la bombetta prese il suo treno in perfetto orario. In perfetto orario la sigla Tv del programma preferito di tutto il sesto piano, la vita va negli spot.
Sono le 15, il mondo gira ancora e qualcuno avrà da ridire sulla sintassi, sull'arredamento e ancora sul vestiario; vecchie storie, vecchi palazzi, stessa gente. Ah-ah!
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