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Il giardino dimenticato

di Marina Pacifici
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Pubblicato il 05/10/2011 16:26:18

Sonnecchia il giardino
nella luce pomeridiana d’ottobre
in un gioco cromatico di luci ed ombre.

Nelle botti dimenticato
laggiù nel cascinale
al profumo di muschio e foglie
il vino invecchia.

Sussurra il bosco al limitare di rosse fronde
la nenia delle stagioni
in una quiete celestiale.

Soltanto il vento
visita ancora il podere
lasciato incolto.

Il tempo
come un vecchio si è assopito
ai piedi del fico presso l’orto.

Giunge l’eco
dell’estate lontana.

Incede gentile l’autunno,
e l’antico ciliegio già indora.

Cresce l’edera sulle ombrose mura
della dimora in abbandono
nella dolcezza crepuscolare dell’ ora.

Si tinge di ruggine la siepe di bosso.

La porta sprangata è ormai
nel pianto antico
di perduti passi
di chi non tornerà mai.

Soltanto il canto del pettirosso
nella soave solitudine
effonde la musica dell’assenza e della malinconia
nell’agreste luogo.



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