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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Gosia. Tormento dell’anima

Narrativa

Rocco Taverna
Sovera Editore

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 01/09/2008 20:34:00

Luca è un bel giovane romano, appena laureato, ma, sebbene giovane, nella sua vita ha già subìto due grandi dispiaceri: la morte del padre e l’abbandono da parte di Cristina, sua prima fidanzata. Tuttavia egli ha l’appoggio della madre Dora e l’entusiasmo della gioventù, e queste due cose fanno sì che riesca a trovare un lavoro che gli permetta di iniziare la sua vita nel mondo degli adulti passando attraverso gli occhi e le parole dei fanciulli, infatti la sua prima occupazione è come maestro elementare in una scuola di un paesino di montagna. Qui egli imparerà ad apprezzare la semplicità della vita in un piccolo centro, spesso isolato a causa del maltempo, e soprattutto vivrà intensissime emozioni grazie all’amore semplice e genuino che i suoi alunni provano per lui e gli manifestano in ogni momento, soprattutto con l’essere sempre presenti alle lezioni.
Al termine dell’anno scolastico Luca incontra Gosia, una donna polacca, giunta in Italia, lasciando al proprio paese marito e figlio, per trovare un lavoro.
La donna racconta a Luca degli anni della sua infanzia immersa nei sogni, poi dell’incontro col marito con il quale vive un’intensissima storia d’amore sin quando, forse a causa della vita difficile e di stenti, il marito comincia a bere e a trattarla male. Ma c’è il figlio a consolarla e a darle tutto l’amore che non riceve dal marito che pure ella ama sempre fortemente. Con Luca Gosia vive una intensissima storia d’amore e passione sempre con l’ombra del fatto che ella è sposata ed ancora ama il marito che vorrebbe ben presto far giungere in Italia con il figlioletto. Luca capisce e, sebbene a malincuore, accetta la situazione, ed è anche disposto ad aiutare la famiglia a sistemarsi, tanto è incondizionato l’amore verso la donna polacca. Ma la verità verrà ben presto a galla, dimostrando quanto la donna lo ha ingannato e, sebbene si dica innamorata del marito e di Luca, per vanità è già finita tra le braccia di un altro uomo. Luca vede i suoi sogni infrangersi e l’immagine che porta nel cuore della donna amata affievolirsi sino a scomparire aiutato dall’affetto di una nuova ragazza.
La sensazione che si prova leggendo è che il romanzo, sembra costruito in due pezzi creati in modo distinto e poi uniti, forse per dare maggior corpo all’opera generale; la parte in cui Luca insegna, dai toni quasi deamicisiani, sfocia poi nella parte dell’amore con Gosia, invece più sanguigno e spesso con descrizioni di amplessi, ma sembra assai poco attinente con la parte dell’opera che la precede.
Inoltre la prima parte del libro è narrata in modo a volte quasi irritante a causa delle frasi troppo tortuose e intricate, a volte con soggetti “intermittenti” che cambiano lungo la frase o verbi che sembrano addirittura sbagliati. La seconda parte è invece narrata in modo più accurato, con una semplicità che rende più piacevole la lettura sebbene l’autore ami bearsi con metafore a volte davvero stucchevoli. Un bel lavoro di editing e un bel paio di forbicioni avrebbero senz’altro giovato alla piacevolezza generale del libro, libro che comunque vanta il maggior numero di ripetizioni della parola “allorquando” che mi sia mai capitato di incontrare.

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