Pubblicato il 27/10/2011 20:35:52
Eccoti a dar respiro all’illusione.
Tenero come l’autunno il tuo passo lieve ammanta di nostalgia il ricordo come il primo fiocco di neve sulla mia silente strada.
Tu che m’accarezzi gentile ed amorevole in stille di mattutina rugiada.
Eccoti nel fremito d’ali della malinconia a dar sollievo all’inquietudine.
Tu soltanto il sovrano caduto sul campo della mia solitudine.
Eccoti ad illuminarmi lo sguardo e l’anima di lacrime e rimpianto.
Il cuore mio disperso che esule invano anela a Te nella tragica diaspora dei giorni bruciati dall’incendio d’averti perso sussurra nell’equinozio d’autunno il tuo nome in preghiera ed elegiaco canto.
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