Pubblicato il 02/09/2011 15:15:49
Si svuota e si ricompatta il senno di aversi, la divina luce ostacola come frapposte idee il nucleo, trascendentale o reso vano nell’incompiuta metamorfosi di noi. Il volere di Dio si fonde agli odori peccaminosi che sopravanzano nel costante supplizio, e stupirsi ancora di essere nati o di sentirsi vivi nei giorni di idee morte. Oh com’è stretto l’orifizio del tuo io trasceso nelle apparenti voluttà dell’essere, ripiegato nell’arte e nel ricordo, ove solo l’impasse genera senso al nonsense, quando si calunniano le intenzioni, quando sarai spoglia delle tue vesti per aggiungere bellezza a bellezza o vita a morte.
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