Pubblicato il 21/12/2011 09:28:40
e di nuovo nascerai
tra grattacieli inumani e spietate fabbriche alienanti di uomini puzzolenti ciminiere e tralicci scheletrici sono i nuovi abeti del tuo presepe.
Illuminiamo le brutture di luci abbacinanti per farci crederle belle cantiamo inni che non crediamo ci salutiamo finti felici pur continuando a diffidarci.
Perdona questa commedia che tu ben conosci mentre distendi il tuo neonato corpo fra le case di fango delle favelas o sulle acque malsane che allagano terre un giorno fatate di templi lontani e di rovine.
Anche nelle città di grattacieli irte c'è ancora chi piange e ti attende
noi ti abbiamo dimenticato Tu non lasciarci soli.
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