Pubblicato il 23/03/2012 11:22:37
Ancora la mala pianta dalle radici velenose che ieri ghermì piccoli gigli stipati in tragici vagoni soffoca ancora sogni fanciulli in ignari mattini.
Arde ancora vivido e memore il candelabro a sette braccia.
Aurea splende la Stella di Davide dal mare nero della Shoah, dalla foresta dei milioni volati nel vento senza sepoltura, né nome.
Non più l’urlo silente del fumo in volute di morte sui grigi cortili, andavano nel fango i passi bambini di agnelli alla mattanza, incerti sguardi senza più nido di fanciullini.
Danzava spettrale il biancore della neve, oltre i fiammeggianti camini. Neri cavalieri d’apocalisse in divisa d’orbace latravano feroci gli aguzzini.
Ad Auschwitz nella neve scalzi perirono a milioni la bianca voce di uccellini, nel buio atroce delle camere a gas denudati di logori vestitini.
Oh, “douce France”!
Nell’ infantile cinguettio di una scuola fra increduli raggi mattutini senza un perché preclusa ogni chance, oltre il filo spinato dell’indifferenza tragicamente si muore ancora oggi come ieri bambini.
In ricordo dei bambini massacrati in Francia dal terrorista islamico
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