(discorso sul problema idrico della nascita)
Buio e silente il mondo.
In questa bolla dolce
che il sangue rinnova
calmo e solenne
splendido rimbomba
il battito del cuore.
In questa roggia d’acqua viva,
mobile e pura
penetra a volte il suono di una voce
un’eco in lontananza
che spezza il filo del tempo.
Pure nel sonno avverto
la sua amorosa presenza,
e cresce in me un’oscura frenesia
un desiderio d’aria.
Ho voglia di smarrirmi nei suoi occhi,
acqua nell’acqua, vita nella vita.
Ecco, in dolorosi brividi
il cavo mio universo si dilata,
discendo a un abbagliante,
misterioso estuario
trascinato nel vortice di mani,
di voci, di ferite di luce.
Non posso che soffrire
e piangere di gioia.
Dov’è rimasta la mia culla d’acqua,
dove il mio mondo tiepido e buio?
Solo il suo viso mi è di fronte,
solo i suoi occhi d’immensa tenerezza,
acqua nell’acqua, vita nella vita.
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