Pubblicato il 08/03/2015 18:50:10
In effetti se n'è parlato abbastanza ma non correttamente. Piuttosto di analizzare altre questioni si vuole insistere verso una messa a punto,un cimento finale,un resoconto delle idee delle ipotesi formulate. In questa cittadina gli abitanti spesso e volentieri si lamentano ,si ramificano e si distribuiscono a mestiere in determinate e non stocastiche zone della città con diverse tipologie di personalità. Molte persone rappresentano molte vite ; ogni vita ha come compito effettuare un viaggio lungo la fetta d'esistenza che ha a disposizione e che rappresenta. Molte persone si determinano ,durante la vita, quello che appartiene a loro,le loro attività,i loro pensieri,le loro esperienze.Tra le diverse vite viene vista una differenza sostanziale.Spesso le diverse famiglie della città curano i i figli in un modo ben definito,regolato da un'inevitabile tradizione mentale familiare ; crescono i figli e li incalano verso uno scopo di vita decisamente ricco, culturalmente parlando. Si decide di optare per alti profili ; "alto" definito solo da coloro che lo reputano tale e che hanno meno possibilità di coloro che lo fanno come fosse ordinario.Quello che sembra tanto lo è reso solo dalla convizione che sia poco. Le famiglie di questa zona perfezionano il loro pirincipio di vita nei loro figli per imprimere quei valori importanti.Ai figli ,nonostante tutto, non mancano una libera disposizione di gestirsi e soprattutto la libertà di occuparsi autonomamente di questioni personali e millanta di altri eventi innescati dalla pubertà adolescenziale , dal fare esperienze nuove,dal conoscere altre persone,dal non rendersi conto di tutto questo detto fin'ora...in sintesi tutte le possibili scelte che un figlio può fare. Queste famiglie prima riassumono le diverse tipologie di stili familiari , poi spremono e raccolgono i valori più importanti e significativi per la giusta crescita.Niente è reso inviolabile davvero e tutto è sempre considerato e reso possibile. Le persone che fanno parte di queste zona , e che di rosso hanno solo il nome della via in cui dimorano, sono splendenti. Ci si può rivolgere a taluno come fratello. Altruismo e perspicacia sono presenti in essi alla giusta gradazione da non consentire che uno si trasformi in smaniosa ed egoistica ricerca di gratificazione personale, e arroganza l'altro. E' così che esplodono le grandi personalità che popolonano questa cittadina così tanto combattuta nelle psicologie infervoranti . Solo così si possono venire a formare grandi uomini e grandi donne. Quelle di cui questa cittadina , in senso tradizionale , ha bisogno . Ma è anche appagante e piuttosto vero affermare quanto in realtà costoro siano attaccati ai valori più stretti e meno romantici della vita. Cadono così le idee e le ispirazioni di una vita piena di esperienze,il "viaggiare", le conoscenze (proveniente tra l'altro dai genitori)...questo influire di vita, questo modo completo e unico di essere finisce per soppiantare quei grandi uomini e grandi donne in una serie infinita di paure e insicurezze. Un vero e proprio paradosso ? Assolutamente no. Si rimembra ora la citazione "ciò che non ti uccide , ti rende più forte" del Nietzche. Codesto esplosivo tocco di eleganza filologico può essere reinterpretato per le famiglie dalla via rossa : "ciò che ti fà soffrire,ti arricchisce". Esiste dunque un limite alle loro possibilità di essere migliori di coloro che stanno al loro fianco?
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