Pubblicato il 09/02/2008
Nei giorni dell'ira coperti di polvere anche la pioggia lacrimava sangue. La giovane vedetta accanto al guado gelido tremava di freddo misto a rabbia, fucile al braccio e sguardo perso di chi se ne sta lì per caso. Sparpaglia l'innocenza e i desideri, le ataviche paure e le carezze perse in un sacco di juta verde orlato d'oro. Il tuono copre un gemito scomposto, riflesso in altri occhi il tuo morire. Nascerà l'erba un giorno vicino al tuo giaciglio. Smonta la guardia, nessuno all'orizzonte
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