Latte cosmo di stelle
protrusione dello sguardo inerme del soldato
disarmato dall'abisso di un pensiero evanescente
alla calda luce di un mattino ragnatela del tempo
nel contatto ravvicinato con delle parole recapitate
senza destinatario ultimo che non sia Dio
in questo momento di quiete stratificato
tra un prima e un dopo la morte per eccesso
di loquace colore negli occhi che almeno una volta
vogliono dire la loro a tale cospetto
paura di piangere e chiudersi per sempre
lottando con le onde radiali di un destino
armato fino ai denti a conoscere gli abissi della guerra
come se stessi ci vuole troppo coraggio
allora c'è bisogno di chinarsi di sentire la terra tra le mani
per non perdere il ricordo della propria forma
quando ancora era in grado di leggere
le tue parole amore mio sono cuccioli
che stanno cambiando i denti
hanno bisogno di mordere qualcosa di non troppo tenero
e la mia anima ha perso la tempra e la duttilità
per essere sana maestra di efficaci morsi alle dita
ti scriverò ancora ma per dirti di non scrivermi più
se ci incontreremo ancora sarà in un'altra vita.
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