:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

da Stigmate

di Gezim Hajdari 

Proposta di Loredana Savelli »

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 6 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 07/02/2013 09:37:03

Poeta albanese, vincitore del Premio Montale, vive in Italia.
Ha pubblicato in italiano alcuni volumi di poesie, tra i quali Corpo presente (1999) e Antologia della pioggia (2000).
Le poesie qui presentate sono tratte dalla raccolta inedita Stigmate.

 


I.

Lascio questi versi come un addio
inghiottito dalla nudità della memoria
sapendo che il mondo non ne ha bisogno
Del mio saluto con la mano che trema
giù nel fondo stellato
nessuno si accorge.
Orizzonte precario
mi appoggio alla tua acqua fredda
e scavo la tua fronte di cielo oscuro

abbandonato nella nebbia fitta
non so da dove vengo e dove vado
assedio nevi che mi assediano
in balia di neri uccelli
voglio sapere chi mi separa da una terra impazzita
e che fine faranno la mia Ombra oltre l'acqua
la pioggia che cade nella pioggia e gli Dèi fra gli alberi

in fila accanto al freddo e al destino
attendo che mi chiamino all'alba dalle pietre
volti pallidi di voci arrochite

il mio nome è una linea che divide
la luce dall'oscurità
il mio corpo misura tra la sabbia e il cielo

II.

Quanto siamo poveri.
io in Italia vivo alla giornata
tu in Lushnje non riesci a bere un caffè nero

la nostra colpa: amiamo la terra
la nostra condanna: vivere soli divisi dall'acqua buia

ritornerò in autunno come Costantino
mentre sulle colline natali tu già hai raccolto l'origano
da portare nella mia stanza ancora sgombra
ora vivo al posto di me stesso
lontano da un paese che divora i propri figli

III.

Ho girato su e giù per le strade di Roma
per vendere il mio Corpo Presente
è l'ultimo giorno dell'anno santo
come posso giungere a festeggiare con te dopo otto inverni
in Occidente
il viaggio costa venti volte il prezzo del mio libro di poesie
e nei tuoi occhi la mia assenza diventa più profonda
sulle tue labbra secche il mio nome è pronunciato più spesso
alti sono i muri d'acqua che ci dividono
e sotto le loro ombre cresce spaventata la nostra vita

IV.

Io non vi rubo né ricchezza né gloria
non voglio possedere altro che il mio corpo
è scritto anche nella polvere delle arene da cui provengo
e nella memoria degli alberi che mi circondano
le mie strade non ritornano all'acqua
la mia stanza ogni sera prende fuoco
in attesa da anni e non aspetto nessuno
che giunga nella mia dimora
la mia anima è specchio spezzato
uccello caduto nella pioggia
accanto ai ciechi
per questo cerco nuovi sentieri
per fuggire con il segreto che sanguina

V.

Ogni giorno creo una nuova patria
in cui muoio e rinasco quando voglio
una patria senza mappe né bandiere
celebrata dai tuoi occhi profondi
che mi accompagnano per tutto il tempo
del viaggio verso cieli fragili
in tutte le terre io dormo innamorato
in tutte le dimore mi sveglio bambino
la mia chiave può aprire ogni confine
e le porte di ogni prigione nera
ritorni e partenze eterne il mio essere
da fuoco a fuoco e da acqua a acqua
l'inno delle mie patrie è il canto del merlo
ed io lo canto in ogni stagione di luna calante
che sorge dalla tua fronte di buio e di stelle
con la volontà eterna del sole

VI.

Per voi uomini dell'Europa che vi arrangiate ogni giorno
Per voi donne dell'Est che lavate per terra o accompagnate
a prendere aria i vecchi d'Occidente
Per voi immigrati che dormite sulle panchine e vi svegliate
con un'immensa nostalgia
Per voi barboni
che non
volete padroni e vivete in pace
con l'universo
Per voi prostitute che offrite il vostro sesso a negri bianchi
gialli fino al sangue
Per voi malati e disoccupati come solidarietà e misericordia
Per voi missionari che portate tenerezza ai deboli prima di morire
Per voi contadini che fate pascolare il gregge e arate i campi da
nord a sud
Per voi folli che ci insegnate gratis la follia
Per voi che siete soli e fuggite come me
scrivo questi versi in italiano e mi tormento in albanese

VII.

Sogno spesso di tornare un giorno sulla nostra collina di
siliquastri
e di vivere accanto a te
ben venga la povertà
ma soltanto accanto a te
sono trascorsi anni da quando mi hanno costretto ad andare via
cosa fai? cosa pensi? ci salveremo in questa vita?
è duro il destino dei poeti
ieri per la dittatura eravamo pericolosi
oggi per la democrazia siamo inutili
se avessi amato una donna del villaggio
non avrei sofferto così tanto per le città che uccidono
dove ogni secondo mi devo difendere
scrivimi se hai sentito il canto del cuculo nella ginestra fiorita.


(http://www.disp.let.uniroma1.it/kuma/poesia/Gezim_Hajdari.html)


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 6 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Loredana Savelli, nella sezione Proposta_Poesia, ha pubblicato anche:

:: Due poesie di Gianfranco Palmery , di Gianfranco Palmery (Pubblicato il 27/06/2018 09:17:54 - visite: 2042) »

:: da “A tutta voce” , di Vladímir Vladímirovič Majakovskij (Pubblicato il 11/06/2018 14:28:55 - visite: 2514) »

:: La casa è disordinata , di Jorge Meretta (Pubblicato il 24/03/2018 13:43:05 - visite: 2457) »

:: Alda Merini , di Alda Merini (Pubblicato il 27/02/2018 09:06:26 - visite: 3118) »

:: Molti pensano , di Bertolt Brecht (Pubblicato il 18/02/2018 11:23:13 - visite: 3242) »

:: Questa felicità , di Mario Luzi (Pubblicato il 02/02/2018 11:34:33 - visite: 3014) »

:: La farfalla , di Pavel Friedman (Pubblicato il 28/01/2018 21:03:18 - visite: 4725) »

:: Popolo , di Rami Saari (Pubblicato il 18/01/2018 21:19:12 - visite: 1732) »

:: Visitando necropoli con donne , di Italo Calvino (Pubblicato il 06/01/2018 16:10:47 - visite: 2020) »

:: Una poesia di Mario Santagostino , di Mario Santagostino (Pubblicato il 30/12/2017 17:26:13 - visite: 1820) »