La vita cambia a una velocità che mi offende
penso di arrestarne la corsa con atti dimostrativi
poi mi guardo la pelle in un punto qualunque
e decido di fare a meno di partecipare ad un'altra disfatta
non c'è vento che mi porti il sentore di un riscatto o di una riscossa
la mia prossima mossa sarà bere direttamente dalla bottiglia
senza passare dal bicchiere
chiaramente una questione di gusti come la musica che ascolti
sempre vergine come le foglie che staccandosi dal ramo
vanno a posarsi negli identici punti di sempre stagione dopo stagione
a separarle e metterle in fila per colore e dimensione
non ci vorrebbe poi tutto il tempo della tua immaginazione
ma siamo al verde e corriamo il rischio di perdere il posto
alla rappresentazione disperata che quattro gatti
daranno dei nostri destini senza briglia
così tanto per parlare di niente come sulla spiaggia
raccogli una conchiglia che ti piace per la forma
e stai dando un verso allo scorrere del tempo
senza rendertene conto
quante tracce del nostro passaggio andrebbero cancellate
per avere una visione meno falsata dell'istanza segreta della morte
che è guarigione ferita che rimargina almeno nel pensiero
che ne conservo oggi tra un tributo a quel ch'è vero e un inno
a quel che alludo lo sia fuor di miracolo
accoccolato in un angolo cullato dal buio di un'ombra più intensa
mi chiedo a che servano i poeti
e lascio che la risposta gattoni fuori dall'antro
nessuna voglia di congedarmi resto qui a lasciarmi blandire
dalle pareti colorate di questo piccolo laboratorio occupato
a far cultura si fa presto con un pennello in mano
altra cosa è con una birra ma non pronunciamoci oltre
se non abbiamo conosciuto il grano negli occhi di una ragazza
ubriaca di versi tanto da perder la ragione e togliersi i vestiti
a che servono i poeti? ma a spogliare la ragazza a sentirsi vivi
per fortuna non avendo obblighi posso capitolare sotto i colpi
di qualsiasi primavera e restare in piedi ed allungare la sera
fino a che non s'incontri con il buio della notte
o il nero lucido dei tuoi occhi signorina
parlare poco e bere tanto un po' di musica ballare ognuno come si può
e fine della storia
scorribande dall'altra parte del mondo solo aprendo una porta
liberi di usare le posate sbagliate
per approfittare di pasti frugali in casa di amici
leggere leggeri e in ogni parola metter radici
nei secoli dei secoli piccole consolazioni per angeli minimi
le ali morbide lasciate a casa ad asciugare dopo l'ultima pioggia
aspetteremo domani per tornare ad essere roccia.
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