Tirò un sospiro lungo
come un corridoio buio
contro l'invisibile muro che ci divideva
e disse:
i tuoi occhi hanno l'infinita arroganza di due lune piene
che occupano lo stesso identico cielo
senza interruzioni
cavatene via uno e dallo ai porci
se vuoi che la sera tiri ancora tardi sul tuo volto
e per sempre non sia miraggio di splendore
come se il soldato romano
avesse chiesto il permesso di avere libero accesso al costato
Cristo no,l'ha trafitto e basta
e quando ha tremato la terra anche lui ha tremato
riflesso inconsulto di miserabile paura
piuttosto che pentimento
ma un'azione buona trova terreno fertile
in uno stato di parsimonia dello spirito
e conduce a sicura redenzione
se diventa abitudine vissuta senza la ferita aperta
di un troppo fervido orgoglio
ecco perchè ti invito tu cavati un occhio.
Poi fece un sorso di vino rosso
e s'asciugò le labbra con la mano
non importa quale delle due:
il riflesso di una coscienza bene addomesticata
è la sensazione di esserci nel presente
mentre tutto scorre
e far fronte all'incontestabile verità che tutto è menzogna
contemporaneamente
anche il moto stesso
tagliati una mano se non serve
a compiere il miracolo di qualche tipo
vecchio o nuovo d'amore
anche rimanere solo un cuore pulsante
non sarebbe abbastanza
se lo scopo fosse conseguire un bene più grande
della somma delle nostre misere parti
ma tu non farai niente di tutto ciò
anzi cercherai di consevare il bene passeggero del tuo corpo
il più integro possibile il più a lungo possibile.
Per fortuna arrivò il conto
altrimenti mi avrebbe volentieri fatto a pezzi.
Uscimmo fuori alla luce tenue di una notte affaticata
dagli strascichi di un'estate senza rigori.
Morivo dalla voglia di accendermi una sigaretta
ma avevo paura che innescasse una discussione.
Ruppi gli indugi più per stanchezza che per spavalderia.
Tu fumi? Ma non avevi smesso?
Si ho ricominciato.
Ecco la mia volontà fatta a pezzi.
Invece: offrimene una.
Docili e senza scampo saremmo parsi
a uno che fosse passato di lì per caso
e avesse guardato sotto vento.
Il contrario di tutto è il niente
ingenuamente pensavo cullato dalle onde del destino
senza pormi ulteriori domande e vivendo tranquillo
ma avendola vicino che fumava una mia sigaretta
non ne ero poi più così sicuro.
Quanti anni hai? Mi chiese a bruciapelo.
Trentasei.
Mi ricordavo bene.
Che vuoi fare da grande? Senza pazienza e spense la sigaretta per terra.
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