Odor di mora quel profumo antico
fruttato sulla pelle ancor ti esalta
aulica la figura algida bella
che zittisce l’ardore del momento
Le braccia tue conserte verginali
pudìca fuori fuoco sotto pelle
non so dir quanto consapevolmente
cadenzi il passo sbilanciando l’anca
Ancor risuona quel rumor di mare
accostando l’orecchio alla conchiglia
che da lontano narra del tuo mondo
dove traesti mitici natali
Vezzosamente scosti con le dita
quei capelli corvini pura seta
timida eppur padrona sei del gioco
mi fai un sorriso come ad un bambino
E altera vai lasciandomi in regalo
solo la scia del tuo profumo antico.
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