Pubblicato il 27/10/2013 21:30:50
I ridenti fortilizi dell’umore
questo Autunno funereo devasta:
fogliame sparso, giorni
vecchi, ingrigiti, corti
morti canti dei giardini.
Solo nel cielo
sperduta e casta
vive la luna
in un attimo di chiarore
Rinfreschi ai piedi dei castelli:
cartelli dei divieti
abietti sogni, orpelli
d’antichi evi,
campanelli di bici, la rincorsa
di bimbi in gara.
Matrimoni d’autunno,
ogni fronda
naufragando si spoglia.
Avvinti stretti andavano
vinti dal maligno
languore dell’Autunno.
Non si scioglie una campana
in questa scombinata stagione!
Si lasciarono senza una parola
solo la fame in gola
di altri baci.
Di sotto terra
pure le radici dei platani
domandano preghiere.
Si piegano nei vasi
i fiori finti.
Hanno i marmi
uno strano tepore,
e più nessuno c’è
che li compianga.
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