La pagina bianca m’invita
Parole geroglifici graffi
Sgorgati dal petto
Attendo l’ispirazione
Ma invano una risonanza un’eco
Un canto in falsetto
La lunga astinenza fa male
Ma aspetto
Gli occhi chiusi il silenzio
Il ronzio trascorrente
Di un motorino
Il vento che fischia
dalla finestra socchiusa
Il profumo dei tigli
Vorrei aggredire la pagina
Gridare le mille ingiustizie
Violenza contro violenza
La luce è una vergine in fuga
Si appaga la notte
D’oscure parole
Perle nere fredde
Odiate dal sole
Ma i fiori si pascono
Di caldi raggi dorati
Con lieto profumo
I suoni invadono il cuore
Da righe lontane
Le parole si chiamano
Bisbigliano i loro segreti
Una fa le moine
Un’ altra scontrosa nasconde
La piccola immagine
Tra virgole e punti
Un’altra cavalca la riga
Come un baio selvaggio
Sto bene mi sento
Su un mare in tempesta
Sotto gelide nubi
Di bianco cristallo
Salmastro profumo
Di vasti orizzonti
Dove naufraga il sole
Dove sorgono stelle.
Ma un richiamo improvviso
Mi riporta alla stanza
La pagina è bianca il cervello
Una grigia matassa di lana
Un vulcano spento
Che vomita neri lapilli.
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