Pubblicato il 07/07/2014 15:44:06
Mi palpita nel ricordo il paesaggio nell' abbagliante fulgore di una lontana primavera in Terra di Toscana, luce della memoria che mitiga il nulla quotidiano nella sferza sul lago della tramontana.
Brillava il sole in un mattino terso, lieto era il nostro andare in un tenero bocciolo di ore, fra l' abbraccio verdeggiante delle colline, che nella nostalgia come la rondine nell' agreste incanto torna a volare.
I poggi a noi d'intorno fiorivano nella stagione dell'amore e s' aprivano in un digradare dolce e senza pari in un ventaglio vivido di colore, che ho serbato nello scrigno della reminiscenza fra i ricordi più cari.
Una distesa agreste di serenità senza fine, il fremito della brezza su un mare di ulivi d'argento, nell' aspra sera di solitudine una nota di rimpianto diviene concerto di un tempo che nella nostalgia indulge da galantuomo tra lo sguardo fragrante della verbena.
Ed eccoci insieme sull' agreste altura mano nella mano, dove magnifica signora si stagliò all' orizzonte Siena con l'armonioso profilo del suo Duomo nel risplendere del paesaggio toscano.
(A Te, mio re senza diadema...)
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