Pubblicato il 26/02/2008
Dolce Belgrado, città in fiamme. Che resterà di te, dei chioschi colorati e del futuro, letto sotto un'ardente luna nei fondi neri di caffè. Cielo stellato e un'altra bomba, la dignità strappata dalle mani e tanti pronti a prendere, tra le macerie ancora calde, la loro parte di dolore. Brucia Belgrado, rossa di fede e sangue, ferita a morte nel mese delle rose. Chi ti calpesta finge il pianto, simula civiltà che non conosce, volge lo sguardo là dove non vede. E passa oltre.
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