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Sui ’Frammenti di un discorso amoroso’, 1

Argomento: Letteratura

di Angelo NGE Colella
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Pubblicato il 05/04/2021 20:43:49

Se questo discorso amoroso è esposto in forma di frammenti, vuol dire che è quella la modalità più consona per presentarlo. Perché non in frantumi, invece, se lo scopo è quello di ricomporre un discorso amoroso per l’oggi? 

Sostenere che il discorso amoroso sia ormai un discorso di ‘estrema solitudine’ è forse un’anticipazione più delle conseguenze che delle premesse. Per contro, è evidente che la solitudine è un’attitudine propedeutica all’amore – come lo è l’attitudine alla solitudine. 

Si è sempre soli, quando si ama? Oppure si ama sempre da soli? Si è sempre soli a parlare d’amore, si è sempre i soli? In ogni caso molti conoscono questo discorso d’amore ma nessuno lo parla: esso si configura dunque una lingua morta, ma morta come può esserlo una mano. La manomorta è un gesto di fascinazione e di fascino fine a se stesso, che può incontrare successo o riscuotere resistenza, esattamente come amare. 

Chi è che parla questa lingua morta, superflua, aliena? A chi? E quando? Dove si apprende? E’ un discorso che fa capo ad una narrazione più grande, oppure è un discorso orfano di narrazione? Una versione apocrifa, una ricostruzione ideologizzata. Un manierismo? Nulla di meno di una posa, ma questo si intende anche nel senso di rimasuglio e residuo. Quindi l’Amore in quanto posa è insoluto, e cioè è rimasto fuori dalla soluzione: ciò che non rientra nella soluzione è errore?

 


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