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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Un minuto al tramonto

Narrativa

Nicola Zacchino
Albus Edizioni

Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 30/03/2010 12:00:00

Come chiosa la quarta di copertina di questo volumetto “Questo non è un romanzo e neanche un racconto. Questa è una storia […]” e storia mi pare la definizione più appropriata per il narrare delle proprie esperienze, la propria storia, appunto, ed è quello che l’autore fa, celando nomi e luoghi ed affermando che gli eventi sono pura fantasia. Sicuramente ci sarà buona parte di costruito, probabilmente nessuno avrà mai vissuto quello che accade nel libro, ma certamente l’autore ha raccolto storie e testimonianze, dirette od indirette per mettere insieme questa storia. Zacchino narra di fatti semplici, di persone comuni, vite che ciascuno di noi potrebbe aver vissuto e qui, in questo – apparentemente semplice – cuore pulsante vi è la grandezza dell’esiguo volumetto. L’autore infatti non si lancia in voli pindarici, non crea fatti densi di suspense o non si abbandona a discorsi filosofici di chissà che portata. L’autore con precisione entomologica, pone la sua lente d’ingrandimento su di una piccolissima porzione di mondo, e ne svela i palpiti più minuti, le passioni vissute tra quattro vie o attorno ad un albero in un casale. Ed è di questo che la Storia, quella che passa incurante dei singoli, quella dei libri, è costruita, di tanti piccoli tasselli, che posti l’uno accanto all’altro creano un grande mosaico che è come un’istantanea scattata alla società di oggi. Ringrazio l’autore di questo libro, per aver raccontato una di queste tessere musive con tanta passione e tanta semplicità, perché di fatti semplici si tratta, ma riempiti di un tale amore, che è la sola cosa che rende anche il particolare più minuto una esperienza degna di essere condivisa. I ragazzi che animano le pagine di questo “Un minuto al tramonto” sono persone semplici, come tanti, ma che nutrono grandi speranze e grandi sentimenti. Il destino, poi, come spesso accade, li porta a disperdersi per le strade del mondo, ma non riesce a spezzare il legame profondissimo tra loro; ci riuscirà, in parte la Nera Signora, ma il ricordo è impossibile da cancellare, resta solo magari il rimpianto, composto da bei ricordi, e il dolore di non essere riusciti a fare qualcosa di più. Quando la vita scorre ed è come una giornata che dopo il calore e la luminosità del meriggio del fiore degli anni, volge al termine, resta poco, giusto un minuto al tramonto, ma la speranza ancora non è terminata, un minuto al tramonto significa ancora un minuto di luce, ed in quel minuto si possono fare ancora tante cose, compreso farsi perdonare da un figlio abbandonato. Il romanzo è breve e gradevole, l’autore ci racconta la storia che ci vuole narrare con mano salda, linguaggio immediato, fresco ed asciutto e ci dona 76 pagine di cielo azzurro e serenità non senza qualche nuvola qua e là a costringerci a fermarci a riflettere con uno sguardo all’orologio: quanti minuti abbiamo prima che giunga il tramonto?

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