Il mestiere di uomo
Ancorato alla terra madre
Nel ventre aspetto di rinascere.
Ti vedo come una pannocchia di granturco
Maturare al sole
Mentre sfidi i venti bollenti,
Uomo nella trincea del tempo,
Mentre ogni giorno togli sassi dal tuo campo,
Aprendoti al mestiere di uomo solidale,
Tra una ferita e l’altra,
Mentre rifiorisce il deserto del tuo
Cuore e ridiventi buon grano per il bene.
Sei tu, la lampada per i miei passi,
Luce del mio orizzonte,
Acqua per le mie mani
Che mi detergono il volto
Madido del sudore dell’oggi,
Dove ho praticato il mio mestiere di uomo.
Camminando tra sassi e spine
Ti ho ritrovato accanto, e mi conforti e mi Consoli
Con il tuo esempio, con il tuo costato Devastato,
Le tue mani inchiodate alla croce,
Perché hai ancora fiducia che il terreno
Produrrà frutto.
Presso di te è la pace
Ed il riposo dopo il giorno
Trascorso nella speranza.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Carlo Rossi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.