No il vento no
che porta le voci
conduci piuttosto
quel canale sul fiotto più alto
che riempie la curva
in traiettoria.
Ho sentito parlare di poeti
che spostavano il corso di un fiume col pensiero
in una canzone di Vecchioni
vecchi noi tanto da non saperlo fare davvero
che c'è una giovinezza che viene prima dell' abitudine all' aria
a memoria
e di quella ti riconosco vettore
ancestrale nel guado delle tue parole
temprate alla durezza delle stelle più lontane
più confuse nelle preghiere del faro al capitano della nave
-per un mare leggero al naufragio
tessere canti di frodo-
Così mi pareva ieri quell' altro
tra i cubi di cemento del porto
perchè l' acqua non ci arrivi a fare il bagno
come il cammello da una grondaia
un teletrasporto
tra le tue labbra
ora.
Il desiderio me lo spiego
come un canestro all' ultimo secondo
che non sai se sei più tu o il caso
ma poi ti dici bravo, che te lo meriti
ed è l' inizo della fine dei tuoi crediti
nei confronti della fortuna
e torni ad essere il solito cellanculo di sempre
perdente la tua vita
che è l' unica cosa che voglio
se non posso riavere la mia.
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